In Ucraina sta accadendo ciò che non ci saremmo mai immaginati potesse accadere. Se fino a un mese fa la guerra sembrava agli occhi di noi occidentali qualcosa di lontano, di non tangibile, qualcosa che non ci riguardasse e di cui non preoccuparci troppo, adesso lo scenario è sicuramente cambiato. Con l’invasione militare dell’Ucraina la guerra è alle porte dell’Europa. Le immagini dei missili che si abbattono su obiettivi civili e dei carri armati che marciano verso le città sono spaventose e ci incutono timore.
Davanti a un simile scenario non sempre si sa bene come comportarsi, cosa fare, cosa pensare. Noi di siciliansays abbiamo rinunciato a commentare le notizie che con sempre più tempestività giungono dai media e dai social. Non ci compete, non spetta a noi farlo. Certo, non abbiamo nemmeno scelto la strada del silenzio. Fermare la nostra produzione di contenuti avrebbe avuto poco senso e soprattutto non avrebbe generato alcun effetto. Siamo andati avanti con il nostro lavoro quotidiano di valorizzazione della lingua siciliana, lasciando che a raccontare e commentare i fatti in Ucraina fossero i professionisti del settore. Anzi, noi la guerra in Ucraina non l’abbiamo neanche nominata.
Almeno fino ad oggi, perché dopo aver meditato a lungo e dopo esserci interrogati su cosa potessimo fare nel concreto in qualità di cittadini siamo giunti a questa conclusione: così come avevamo fatto per l’emergenza in Afghanistan, destineremo il 15% dei nostri ricavi di marzo all’acquisto di beni di prima necessità, quali cibi e alimenti in scatola, vestiario, medicine e prodotti per il primo soccorso.
Se stavate pensando di fare un acquisto sulla nostra Putìa e lo stavate rimandando, beh, questo è il momento migliore per farlo. Ciascun acquisto, infatti, ci permetterà di raccogliere i fondi necessari per fornire sostegno alla comunità ucraina presente a Venezia.