“Amunì“, tradotto letteralmente, significa “Andiamo“. È una parola usata dai siciliani come esortazione, come invito a fare qualcosa o a darsi una mossa. Diffusa anche nella variante “Amunìnni”, è una parola siciliana tanto semplice quanto potente e ricca di significati e sfumature.
Se avete un appuntamento importante e la persona con cui dovete andare perde tempo, rischiando di farvi arrivare in ritardo, vi verrà spontaneo urlarle “Amuniiiiì, sbrigati!“. Se invece vostro fratello viene colto da un attacco improvviso di noia e apatia e trascorre l’intero pomeriggio a poltrire in salotto davanti alla TV, vi verrà sicuramente voglia di dirgli “Amunì, andiamo a berci una birra fuori“.
Ci hai fatto caso? Ho usato la stessa parola in due contesti diversi e il significato è cambiato. Non mi stancherò mai di sottolineare quanto quella siciliana sia una lingua varia, ricca di colori e di sfumature. In questo caso, però, con la parola Amunì ci troviamo davanti un esempio più che eloquente.
Spostando adesso la nostra attenzione dal significato all’origine, ecco che la parola Amunì si carica ancora di più di fascino e bellezza. Alcuni studiosi, legano la parola Amunì ad una radice spagnola, in particolare al catalano della zona di Lleyda-Agramunt, dove si usa ancora l’espressione “amùnt” con il significato esortativo di “andiamo”. Altri, invece, sostengono che l’origine sia da rintracciare nel verbo greco ἀμύνω (amùno), che significa “tenersi lontano, spostarsi da un luogo”; dall’imperativo esortativo di questo verbo, che diventa ἀμύνη (amùne), sarebbe nato, secondo i grecisti, il nostro “Amunì”.
E tu lo sapevi? O anche oggi, come me, hai scoperto e imparato qualcosa di nuovo?